E’ un’immagine nitida in accordo con l’anima, o piuttosto è un’immagine che risponde alle aspettative che gli altri hanno o hanno avuto su di me?
L’immagine che ho di me spesso è legata all’autostima cioè al valore che sento di avere.
L’immagine esterna coincide con quella interna?
Ovvero quello che mi rimanda lo specchio è coerente con ciò che penso di me?
L’immagine di me che ho costruito e aderente al mio sé o è illusoria?
Ci sono persone che si sentono “arrivate” nella vita, ma sono profondamente infelici…
Perché accade questo? Su cosa è stata modellata la loro immagine?
Forse su modelli che mirano al successo, alla ricchezza e al prestigio?
Una bassa autostima ci rende influenzabili e modella l’immagine di sé sulla base delle immagini che ci hanno appiccicato gli altri.
Il modello della brava ragazza, della moglie perfetta, della madre amorevole spesso è filtrato dall’immagine che ho di come debba essere una brava ragazza, brava moglie , brava mamma…
Una buona autostima si costruisce cominciando a modificare un’immagine di se filtrata da modelli e stereotipi malsani, verso un’immagine più aderente alle istanze del Sè.
L’io spirituale, la parte più autentica e profonda.
Se dentro di me possiedo un’immagine di me sana e armonica sarò naturalmente attratta/o da eventi, persone e situazioni che creeranno le giuste opportunità per realizzare il mio scopo evolutivo.
Se invece l’immagine che ho di me è negativa sarò attratta da persone, eventi e situazioni che contribuiranno a creare malessere, ovvero a ricreare le condizioni interne di negatività.
Da questo nasce il detto: sei tu l’artefice della tua realtà. Puoi creare la realtà a seconda delle tue convinzioni.
Se per esempio mi presento ad un colloquio di lavoro scoraggiato, è facile che il colloquio andrà male.
Così come la convinzione che quando si è felici, non durerà perché la sofferenza sia dietro l’angolo, se ne siamo convinte accadrà davvero.
Avete presente la profezia che si auto-avvera?
Certamente a volte le convinzioni sono molto radicate e continuano ad influenzarci inconsciamente anche se non vorremmo e sappiamo che sono sbagliate.
Se voglio realizzare un progetto devo prima poterlo immaginare, prima viene la creazione interna, poi quella esterna.
Questo ci collega al potere di creare consciamente attraverso un atto di volontà.
E’ quindi possibile cominciare a cambiare le immagini interiori consciamente attraverso l’atto creativo/immaginativo.
Proviamo quindi a mettere consciamente l’attenzione sulla nostra capacità di creare, e quindi fare delle cose diverse dal solito, mettendo in campo altre opportunità, questo significa allargare la possibilità di scelta evitando di restare confinati in posizioni bianco e nero.
Scopriremo così risorse e chance che credevamo non avere.
Dr.ssa Maria Grazia Guglielmucci
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